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donne plusdotate

Problemi delle donne plusdotate: un’origine sociale?

La plusdotazione è caratterizzata da elevate capacità intellettive e alte ambizioni, da una modalità di
pensiero non convenzionale e da una notevole spinta ad apprendere e creare. Vi sono evidenze per cui le donne plusdotate devono far fronte ad ostacoli che impediscono il libero sviluppo delle loro potenzialità, inficiando il percorso scolastico e lavorativo con esiti di frustrazione e insoddisfazione.

Le donne plusdotate possono sperimentare più di ogni altro, vissuti di vergogna, colpa, paura, autocritica e dubbi sulle proprie capacità.

Le donne plusdotate sono naturalmente spinte a perseguire obiettivi intellettuali e artistici in maniera fortemente indipendente e ciò stride con le norme imposte dal sistema sociale. Le reazioni negative che ottengono in risposta alle loro velleità, le induce a pensare che vi sia qualcosa di sbagliato in loro. Ne consegue un vissuto di vergogna che può ostacolare la loro autorealizzazione.

Le caratteristiche delle donne gifted le conducono infatti a comportamenti che possono essere considerati atipici e devianti. Di conseguenza, possono scontrarsi con punizioni e rinforzi negativi che le relegano a provare vergogna senza agire per il loro sviluppo personale.

Il conflitto si ingenera perché i sistemi sociali tendono a premiare donne passive, docili, poco assertive mentre le donne plusdotate manifestano la tendenza a voler esplorare in maniera attiva ed autonoma i campi del sapere e dell’arte. Le reazioni sociali a queste volontà sono di soppressione, inducendo le donne gifted ad alterare i propri obiettivi e le proprie priorità per adattarle alle richieste sociali. La soppressione del comportamento anomalo agisce con processi di induzione di vergogna e, secondariamente, di paura e senso di colpa.

La vergogna è il sistema di controllo emozionale più insidioso, in quanto induce le persone a credere che vi sia qualcosa in loro di intrinsecamente e irreparabilmente sbagliato. Le reazioni sociali con cui si scontrano le donne plusdotate vanno dall’abuso verbale e fisico, all’attribuzione di etichette come “strana”, allo screditare la capacità di realizzare le loro ambizioni, all’attiva o passiva dissuasione ad intraprendere percorsi accademici o lavorativi, incoraggiando al contrario impegni domestici e familiari. Questi ricorrenti feedback negativi rinforzano la credenza delle donne plusdotate di essere sbagliate, devianti, strane.

A causa della tendenza delle donne plusdotate a favorire sfide intellettuali al di fuori della sfera domestica, mettono in pericolo la coerenza del sistema natura-cultura/uomo-donna, binario immaginario su cui il sistema sociale poggia le sue basi. Dimostrano che ci sono altri modi di essere donna, o semplicemente di essere. Questo non solo mette in questione il ruolo e l’autorità della posizione maschile ma disturba anche l’ordine sociale simbolico, sottraendo dedizione al nido familiare e mettendo quindi in pericolo la base della società, dal punto di vista del sistema.

Fortunatamente ciò non è vero per tutte le donne e per tutte le culture, ma il concetto che ne sta alla base, di conservazione dell’ordine sociale, può aiutare a capire perché le donne plusdotate, come le donne in generale, affrontino più difficoltà nel raggiungere posizioni attive, indipendenti e creative nella società di appartenenza. Questi meccanismi spesso infatti avvengono in maniera sotterranea e non palese, ma lavorano per decostruire potenzialità che altrimenti potrebbero svilupparsi con esiti ben più soddisfacenti.

 

Come Psicologa e psicodiagnosta a Bologna, eseguo valutazioni di intelligenza negli adulti e valutazioni per l’identificazione della plusdotazione cognitiva negli adulti.

Per saperne di più sulla valutazione di intelligenza negli adulti e sui percorsi di sostegno e counseling psicologico contattami alla mail: info@psicologaonline.info o al numero 371 4107274 anche via WhatsApp.