Un elenco delle neurodivergenze comprende le categorie elencate di seguito, con le relative caratteristiche. La lista delle neurodivergenze non può considerarsi esaustiva in quanto non vi è ancora accordo a livello scientifico riguardo a quali categorie possano essere incluse, considerando anche che molte caratteristiche sono comuni a più categorie storicamente incluse nelle neurodivergenze.
Molte neurodivergenze sono considerate patologie e inserite nei manuali diagnostici dei disturbi mentali, come l’americano DSM-5 e l’europeo ICD-11.
La plusdotazione non è considerata una patologia e in effetti, come le altre neurodivergenze, rappresenta una modalità differente di funzionamento, neurobiologicamente e geneticamente fondata e quindi presente fin dalla nascita. Il rischio delle persone plusdotate di incorrere in patologie come disturbi dell’umore, depressione e disturbi ansiosi, insorge in seguito alle difficoltà di adattamento alle richieste ambientali e al confronto con il pensiero e il comportamento neurotipico. A causa delle incomprensioni e delle difficoltà relazionali e nello svolgere i compiti richiesti dalla società, come studiare e lavorare, possono sorgere difficoltà e blocchi che limitano lo sviluppo naturale della persona e il suo contributo personale al mondo sociale, con conseguenze che impattano sull’autostima, generando frustrazione e senso di inadeguatezza.
I compiti richiesti dalla società, a prevalenza neurotipica, richiedono infatti un determinato assetto mentale in cui è importante la pianificazione, l’attenzione e la concentrazione prolungata su attività che possono essere ritenute noiose e ripetitive, in cui è minimo o assente l’apporto richiesto in termini di creatività, originalità e espressione della propria personalità. Tutto ciò può comportare problematiche significative nelle persone neurodivergenti.
Per questo, anche se alcune categorie, come l’ADHD e l’autismo, sono considerate disturbi del neurosviluppo, molto probabilmente rappresentano modalità di funzionamento fondate geneticamente e quindi non “incidenti di percorso” che intervengono a un certo punto dello sviluppo, ad inficiare un funzionamento altrimenti “normale”, “sano” e tipico.
La plusdotazione condivide molte caratteristiche con altre neurodivergenze, come creatività, sensibilità sensoriale accentuata, attenzione ai dettagli, perfezionismo, specificità nelle funzioni esecutive e nella percezione del tempo.
Di seguito un breve elenco delle neurodivergenze con le definizioni attualmente in uso, le caratteristiche associate e i punti di forza.
Plusdotazione
• Che cos’è: La plusdotazione è rapresentata da un’intelligenza qualitativamente diversa dalla media, spesso accompagnata da abilità eccezionali in una o più aree, come logica, creatività o abilità linguistiche, e un desiderio intenso di apprendere.
• Manifestazioni: I plusdotati apprendono rapidamente e mostrano interesse per argomenti complessi già in giovanissima età. Possono avere talenti distintivi nelle materie accademiche, nelle arti o nello sport, e tendono a porre domande profonde e a cercare risposte oltre il contesto ordinario.
• Caratteristiche tipiche: Le persone plusdotate sono spesso riflessive e autocritiche, con un alto livello di empatia e intuizione. La sensibilità emotiva può essere spiccata, e possono trovare difficile adattarsi a situazioni in cui non vengono stimolate adeguatamente.
Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD)
• Che cos’è: L’ADHD, secondo la definizione del DSM-5, è un disturbo del neurosviluppo che influenza la regolazione dell’attenzione, dell’impulsività e dell’attività motoria. Riconosciuto sia nell’infanzia che nell’età adulta, è caratterizzato da difficoltà nel mantenere l’attenzione e da comportamenti iperattivi o impulsivi.
• Manifestazioni: I sintomi possono variare: alcune persone hanno principalmente difficoltà attentive (ADHD inattentivo), altre iperattività e impulsività (ADHD iperattivo-impulsivo), e altre ancora una combinazione di entrambe le tipologie. La persona potrebbe avere difficoltà ad iniziare e completare attività che richiedono concentrazione e potrebbe cercare stimoli continui ad immediata gratificazione.
• Caratteristiche tipiche: L’ADHD porta spesso a comportamenti come parlare molto, difficoltà a rispettare il turno di parole, ad attendere e a gestire la frustrazione. L’ADHD è caratterizzato anche da grande energia, creatività, abilità multitasking e una spiccata inclinazione a pensare fuori dagli schemi.
Autismo (Disturbi dello Spettro Autistico – ASD)*
• Che cos’è: L’autismo è una neurodivergenza che influisce sul modo di percepire e interagire con il mondo. Rientra in uno “spettro” perché i sintomi e le manifestazioni variano molto in gravità e tipologia tra le persone.
• Manifestazioni: I segni principali includono difficoltà nella comunicazione e nell’interazione sociale, comportamenti ripetitivi, interessi focalizzati e sensibilità sensoriale. Alcuni individui hanno una comunicazione verbale limitata, mentre altri potrebbero essere altamente verbali ma con difficoltà a comprendere norme sociali implicite.
• Caratteristiche tipiche: La routine e la prevedibilità sono spesso importanti; molte persone autistiche possiedono un’attenzione ai dettagli fuori dal comune e possono mostrare competenze straordinarie in aree specifiche. Possono essere particolarmente abili in campi come la matematica, la musica, l’arte o la programmazione.
* Dal 2013, dopo l’introduzione del DSM-5, la sindrome di Asperger non è più considerata come una categoria diagnostica a sé stante ma è stata inserita tra i disturbi dello spettro autistico, e definita come autismo di primo livello di supporto, ovvero quella tipologia di autismo ad alto funzionamento, che si riscontra quindi in assenza di disabilità intellettiva e in persone in grado di rispondere alle richieste del mondo sociale.
Dislessia
• Che cos’è: La dislessia è una difficoltà specifica dell’apprendimento che coinvolge soprattutto le abilità di lettura, non correlata a problemi di intelligenza generale.
• Manifestazioni: Le persone dislessiche potrebbero avere difficoltà a riconoscere lettere e parole, confondere l’ordine delle lettere, leggere lentamente o con errori frequenti. La lettura può risultare faticosa, e spesso anche la scrittura ne risente, con inversioni di lettere e parole o omissioni.
• Caratteristiche tipiche: Nonostante le difficoltà, molti dislessici sviluppano un’intelligenza emotiva e una creatività fuori dal comune. Spesso hanno ottime abilità orali, pensano in modo visivo e possiedono intuizioni creative. Alcuni eccellono nelle arti, nella musica o in altre attività che non richiedono una forte componente testuale.
Discalculia
• Che cos’è: La discalculia è un disturbo specifico dell’apprendimento che riguarda la comprensione dei numeri e l’esecuzione di operazioni matematiche di base.
• Manifestazioni: Le persone con discalculia possono avere difficoltà a comprendere concetti numerici come grandezze e quantità, fare calcoli mentali, ricordare sequenze numeriche o risolvere problemi matematici. Attività quotidiane che implicano numeri, come gestire il tempo o fare conti, possono risultare complesse.
• Caratteristiche tipiche: Chi ha discalculia può sentirsi frustrato in ambienti che richiedono competenze matematiche frequenti, ma spesso possiede abilità creative e intuizioni uniche in ambiti non numerici. Talvolta eccelle nelle arti, nelle lingue o nella scrittura, dove il pensiero numerico non è primario.
Disprassia
• Che cos’è: La disprassia, conosciuta anche come disturbo della coordinazione motoria, è una difficoltà che compromette la capacità di eseguire movimenti coordinati e pianificati.
• Manifestazioni: Le persone con disprassia possono avere difficoltà con compiti che richiedono precisione, come scrivere, ritagliare, disegnare o anche legarsi le scarpe. I movimenti possono risultare scoordinati, e attività fisiche possono diventare impegnative.
• Caratteristiche tipiche: Anche se alcune abilità motorie possono risultare difficili, spesso chi ha disprassia è creativo e ha un pensiero innovativo. Può mostrare una forte capacità di problem-solving e originalità, soprattutto in compiti che non richiedono destrezza fisica ma sfruttano la capacità di pensiero strategico.
Concettualizzazioni più estese del termine “neurodivergenza” possono includere anche persone con disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi con tic, come la sindrome di Tourette, persone con cerebrolesioni acquisite, o con emicrania cronica, depressione e disturbo da stress post-traumatico.
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Come Psicologa e psicodiagnosta a Bologna svolgo valutazioni cognitive per identificare la neurodivergenza negli adulti: plusdotazione, ADHD, DSA, autismo ad alto funzionamento.
La valutazioni sono utili a chiarire tratti di personalità, aspetti emotivi, relazionali e di disagio.
Per saperne di più sulla valutazioni psicologiche contattami alla mail: info@psicologaonline.info o al numero 371 4107274 anche via WhatsApp.