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Diagnosi di ADHD negli adulti

Cos’è l’ADHD?

L’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, tradotto in italiano come disturbo da deficit di attenzione / iperattività) descrive una manifestazione clinica con esordio nell’età evolutiva caratterizzata da una sintomatologia persistente afferente ai domini dell’inattenzione, dell’iperattività / impulsività. Nella forma combinata i pattern dei due domini si presentano in associazione, ma possono essere diagnosticate forme di ADHD a prevalente manifestazione inattentiva o iperattiva / impulsiva. Per confermare la diagnosi di ADHD è necessario che tali difficoltà interferiscano significativamente con più ambiti di vita (funzionamento relazionale, scolastico, lavorativo) e che si manifestino in due o più contesti (per esempio non solo a scuola o al lavoro ma anche a casa, o con amici, familiari, nel tempo libero). Occorre inoltre che tali sintomi siano stati presenti prima dei 12 anni (DSM-V, 2013).

Cosa viene considerato nella valutazione di ADHD negli adulti?

La valutazione della presenza di ADHD negli adulti deve considerare il particolare decorso clinico e il percorso di vita che può interessare la persona con ADHD che non è stata diagnosticata in età infantile o nell’adolescenza.
Infatti, se la persona non è stata riconosciuta come caratterizzata da un deficit neurobiologico, e se inserita in un ambiente non particolarmente supportivo, può andare incontro a molti giudizi negativi da parte delle figure di riferimento, come insegnanti e adulti, deputati ad accompagnare la sua educazione e la sua crescita. Di conseguenza, il bambino o la bambina con ADHD possono venire etichettati come pigri, svogliati, alla continua ricerca di attenzione, insofferenti e poco attenti agli altri. L’immagine di sé verrà quindi danneggiata da tali giudizi e la persona inizierà a pensare di possedere tali caratteristiche socialmente inadeguate, con conseguenze sull’autostima, sull’autoefficacia e con possibili esiti di ansia e depressività in età adulta, oltre a manifestare atteggiamenti di compensazione rispetto alla sensazione di disorganizzazione interna, come perfezionismo e ossessività.
In età adulta altre strategie di compensazione rispetto alla tensione e all’irrequietezza possono riguardare l’uso di sostanze.
Inoltre, in età adulta la presenza di ADHD può essere mascherata dalle risorse cognitive, dandosi l’eventualità di doppia eccezionalità rispetto alla plusdotazione.
Si evince quindi l’importanza di considerare numerosi aspetti nella diagnosi di ADHD, identificando i vari domini del funzionamento esecutivo e del livello cognitivo con test di performance, oltre a utilizzare questionari e interviste da sottoporre sia alla persona interessata che a un parente prossimo, il quale possa riferire le caratteristiche presenti in età evolutiva.

Perché è importante la diagnosi?

Sapere di essere caratterizzato da un disturbo del neurosviluppo o da una neurodivergenza come l’ADHD (a seconda dei punti di vista teorici che si assumono) significa poter dare una lettura diversa al proprio passato, trovare una chiave di interpretazione di tanti vissuti dell’infanzia e dell’età adulta, inquadrare i fallimenti scolastici, relazionali e lavorativi, in un’ottica nuova, che deresponsabilizzando rispetto a determinati esiti, dovuti a un funzionamento atipico e non a caratteristiche di personalità socialmente inadeguate o bizzarre, attribuisce alla persona una nuova responsabilità, quella di legittimare ai propri occhi il proprio percorso di vita e darsi l’opportunità di ripartire da nuove basi, consapevole dei propri punti di forza e di debolezza.

Qual è il ruolo dello psicologo nell’accompagnare gli adulti con ADHD?

Lo psicologo può accompagnare la persona con ADHD dalla diagnosi alla definizione di nuovi e realistici obiettivi di vita, che possano puntellarsi sui punti di forza, conducendola all’esplorazione del proprio funzionamento e accompagnandola nell’ideazione e implementazione di strategie efficaci utili a gestire le aree di miglioramento, le quali possono interessare l’umore, le relazioni interpersonali, la ricerca di un lavoro o di un metodo di studio, o ancora strategie per contrastare la procrastinazione, per gestire il tempo, la disregolazione emotiva e la disregolazione dei ritmi biologici.
Per fare ciò, possono essere molto utili percorsi di psicoeducazione, di terapia cognitivo-comportamentale e metacognitiva, di mindfulness, oltre alla collaborazione con psichiatri per accompagnare percorsi che includano l’assunzione di farmaci specifici.

 

Fonti:

  • Webb, J. T. (2005). Misdiagnosis and Dual Diagnoses of Gifted Children and Adults: ADHD, Bipolar, OCD, Asperger’s, Depression, and Other Disorders. Great Potential Press.
  • DSM-5, APA, 2013.

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Come Psicologa e psicodiagnosta a Bologna svolgo valutazioni cognitive per identificare la plusdotazione cognitiva negli adulti, diagnosi di disturbo da deficit di attenzione / iperattività e disturbi dell’apprendimento negli adulti.

La valutazioni sono utili a chiarire tratti di personalità, aspetti emotivi, relazionali e di disagio.

Per saperne di più sulla valutazioni psicologiche contattami alla mail: info@psicologaonline.info o al numero 371 4107274 anche via WhatsApp.